So già cosa pensi Quando mi guardi un po’ così Con quel muso Che non sai nemmeno tu
Lo so Forse ho sbagliato io Lo so Sei meglio tu
E non hai bisogno Di parlare tu Di quel che si dice Niente ti va
Lo so L’amore che tu dai è già Il tuo parlare Se io ti amassi come sei capace di amare tu Anch’io, come te, vorrei non parlare più
Ma io sono un uomo E la saggezza che hai tu Non l’avrò mai E se fra di noi una bestia c’è Lo so Di certo non sei tu Ma io Che ringhio più di te
Tu non chiedi mai E speri che Dalla tavola Cada per te Qualche briciola
Bei tempi quel giorno che sei apparso Dalla strada mi togliesti Eran giorni sofferenti Vagavo randagia senza pane e senza vesti In cerca di rifiuti O di qualche topo da metter sotto i denti E tu, per la gioia del tuo cuore innamorato Mi chiamasti come lei E cosi fui battezzato col nome dei tuoi guai Dolly
Eran finiti finalmente i giorni della fame E passeggiando per il corso con voi due mi sentivo La più bella del bestiame… mi sentivo Mi sentivo Da tutti ammirata ed onorata con voi due Mi sentivo
Mia cara Dolly, lo sai che noi non siamo umani Umani come te L’amore che c’è in noi, lo sai, è un’idea Soltanto un’idea
Tu non chiedi mai E speri che Dalla tavola Cada per te Qualche briciola
E ora tu che sei Furente contro di lei E appassito perché ti ha lasciato Vorresti cambiarmi il nome Ecco perché è giusto che io non parli A cosa servirebbero le parole? Il tuo è un mondo sordo Fatto di governi criminali Che con la scusa di fare ordine Si divertono ad uccidere gli uomini con la pena di morte E ora tu vuoi da me Parole di vendetta che io non ho Perché sono un cane Ma i cani amano Amano Amano, anche se li abbandoni