Ma di che dovrei avere più paura? No dico, ma di te dovrei averci paura? Puoi dirlo sono una persona insicura Ma non permetto a nessuno di cambiarmi l’andatura Sono sempre loro il coro che ti critica Dal buio di un covo dove l’odio nidifica Loro, sono esenti da ogni critica Ci fanno sembrare dei perdenti con l’obbligo di rettifica Loro, puntuali ogni giorno a lavoro Con un discorso in corso ed un sorriso nuovo Di polso ma che forse si commuovono Sempre al loro posto dove io non sto Perché non mi ci ritrovo Loro, sono quelli che si vantano Che prendono il toro per le corna e lo matano Ma quando si sta rompendo il giocattolo Prendono e sbaraccano nel tempo di un attimo E nello spazio di un atomo Loro, sono quelli che spaccano Quelli che tirano giù muri e persone Noi invece piano piano costruiamo Ed anche se soffriamo in proporzione Vuoi mettere la soddisfazione?
Io non ho paura più di te (E adesso devi farmi passare man!) Io non ho paura più di te (Perché non posso più aspettare man!) Io non ho paura più di te (E adesso devi farmi passare man!) Io non ho paura più di te
Sono sempre loro i principi del foro Che dettano le leggi del decoro Giacca di pelle testa di moro Occhiali sulla testa, macchina parcheggiata a bestia Entrata alla festa di straforo Noi che ci dividiamo tutto Dal pranzo alla borraccia Noi non staremmo all’asciutto Neanche se mangiassimo la sabbia Perché restiamo uniti se la nave imbarca acqua Il loro livore, smargiassi e gradassi Puzzano di ignoranza e liquori Squadrati come l’odio peggiore Noi siamo disegnati dai compassi Di un architetto di professione Loro sono il presente che avanza Noi siamo il futuro che è passato a salutarli Ma che li tiene già a distanza Anche se loro sono loro non sarà mai sufficiente abbastanza
Io non ho paura più di te (E adesso devi farmi passare man!) Io non ho paura più di te (Perché non posso più aspettare man!) Io non ho paura più di te (E adesso devi farmi passare man!) Io non ho paura più di te